Massoneria Genovese
Pare che la prima loggia massonica genovese sia stata creata da dei militari francesi. Essi erano venuti in città per aiutare la Repubblica nel 1747 dopo l’insurrezione antiaustriaca del Balilla.
Due anni più tardi, quando la Guerra di Successione Austriaca era ormai alle spalle, la loggia genovese solitamente si riuniva in due case nobiliari sulla collina di Carignano. O almeno, questo era ciò che avevano scoperto i Serenissimi Collegi grazie alle numerose segnalazioni più o meno anonime che arrivavano a Palazzo. Sebbene la loggia fosse sempre sotto sorveglianza, essa non destava particolare preoccupazione.
Nella “Compagnia della Felicità” – così veniva chiamata – si entrava al costo di iscrizione di uno scudo d’argento. Le riunioni avvenivano in modo molto informale. Qualcuno suonava il mandolino e, a un certo punto, venivano spente le luci, così che i convenuti – uomini e donne – potessero godere di un momento di intimità. Alla fine della serata si procedeva ad una questua, il cui ricavato sarebbe andato in beneficienza.
Un secolo più tardi nacque una nuova loggia chiamata “Trionfo Ligure”.
Essa si sviluppò sull’esempio delle combattive logge sudamericane a cui molti commercianti e marinai genovesi avevano finito per iscriversi. Tra questi non si può non menzionare Garibaldi!