Via XXV Aprile
L’apertura di Via Carlo Felice nel 1825 stravolse l’assetto delle antiche contrade di Portafico (del “Pozzo del Fico”) e di Piccapietra (dei “lapicidi”, cioè i “tagliatori di pietra”). I numerosi vicoli che risalivano da Luccoli verso la Porta Aurea si videro tagliare a metà.
Tra questi anche il Vico del Citrone, che in origine arrivava fino a Via San Sebastiano. Il vicolo rimase per qualche tempo senza nome, anche se si era iniziato a indicarlo come Vico del Cetriuolo. Nome per altro storpiando fantasiosamente da quello originario: “chigheumao” (cetriolo in genovese). Solo più tardi il vicolo assunse ufficialmente la denominazione di Vico dell’Arancio.
Il Vico delle Belle Figlie – un tempo importante perché portava direttamente alla Porta Aurea – sparì dalla toponomastica cittadina, probabilmente perché ritenuto “malizioso”. Nel frattempo i funzionari comunali spulciarono negli archivi alla ricerca di nomi più o meno storicamente attendibili. Spuntarono così Vico Testadoro (probabilmente dal nome di un’antica osteria), Vico Domoculta (antichissima denominazione medievale della zona, relativa alla modalità di usufrutto della zona) e Salita Portafico.
Vico dei Migliorini, Vico dei Garibaldi e Salita Pallavicini presero invece il nome dai proprietari delle case o dei palazzi più importanti prospicienti i vicoli citati.
Per ironia della sorte anche la via che originò questo turbinio toponomastico era destinata a cambiare nome, ed è oggi Via XXV Aprile.